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autore
brano
 
Cicerone
De Natura Deorum III,95
 
originale
 
[95] Tum Cotta: "Ego vero et opto redargui me, Balbe, et ea, quae disputavi, disserere malui quam iudicare, et facile me a te vinci posse certo scio." "Quippe", inquit Velleius, "qui etiam somnia putet ad nos mitti ab Iove, quae ipsa tamen tam levia non sunt, quam est Stoicorum de natura deorum oratio." Haec cum essent dicta, ita discessimus, ut Velleio Cottae disputatio verior, mihi Balbi ad veritatis similitudinem videretur esse propensior.
 
traduzione
 
95. Al che Cotta: ? Per quanto mi concerne non desidero altro che essere confutato dal nostro Balbo: ho preferito limitarmi a discutere gli argomenti in questione senza prendere una precisa posizione e son gi? certo che tu riuscirai facilmente ad avere la meglio su di me ?. ? Su questo non c'? dubbio ? interloqu? allora Velicio ? dal momento che per lui persino i sogni ci vengono da Giove, quei sogni che hanno certo maggiore consistenza delle disquisizioni stoiche sugli d?i ?. Ci? detto ci allontanammo e se a Velleio sembrava pi? accettabile il discorso di Cotta, a me quello di Balbo appariva decisamente pi? vicino alla verit
 

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